Il paradiso by Alberto Moravia

Il paradiso by Alberto Moravia

autore:Alberto Moravia [Moravia, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 1969-12-31T23:00:00+00:00


I CONSUMI

Questa notte ho fatto il sogno seguente. Sono in macchina, sul rettifilo di un'autostrada fiancheggiata a perdita d'occhio da grandi cartelloni pubblicitari. Sono io che guido, mio marito mi sta accanto. Ecco il cartellone che preferisco. Vi si vede una donna seduta in una poltrona. Indossa una gonfia, enorme pelliccia bionda. La pelliccia è aperta su un fianco e al petto; si capisce che la donna, sotto, non ha niente. Mio marito dice che la donna è una svergognata; io gli rispondo che sarà anche vero ma la pelliccia è bella. Brusco cambiamento: adesso è mio marito che guida e io gli seggo allato. Siamo usciti dall'autostrada, corriamo per una strada minore, tutta svolte, che serpeggia tra numerose collinette lisce e pelate. In cima ad ogni collina c'è una casa, una sola. Mio marito mi dice che mi sta portando da una pellicciaia per donne serie e indaffarate come me: non debbo dimenticare che sono avvocatessa. Ecco, saliamo intorno una di quelle colline verso la cima dove vedo una casetta con un negozio a pianterreno. Sulla soglia del negozio sta la padrona, una donna dal petto voluminoso e dai piedi piccoli. La riconosco, è la pellicciaia di fronte alle cui vetrine passo ogni giorno andando all'ufficio. Entriamo, accolti con le solite frasi lusinghiere. Ma il negozio è vuoto. In un angolo c'è la mia pelliccia bionda e gonfia, ma non è la pelliccia, è la bestia ancora viva non ancora uccisa, scuoiata, conciata. Come mi vede, l'animale si ritira in fondo al negozio, digrignando i denti bianchi e aguzzi. Ho una gran paura, mi metto a volare intorno il soffitto del negozio; poi, sempre volando, esco dalla porta e fendo lo spazio alla ricerca del cartellone dell'autostrada. Ma non trovo più niente, né autostrada né cartellone. Sono arrabbiata con mio marito; e piena di nostalgia per la pelliccia del cartellone. A questo punto mi desto di soprassalto.

Appena svegliata, il sogno mi è uscito di mente. Mi sono vestita, ho preso il caffè con mio marito, poi ho indossato il mio cappotto di taglio maschile e siamo usciti insieme e ci siamo salutati. Lui è andato alla sua agenzia di pubblicità; io, al mio studio legale. Sono associata con un avvocato penalista; il mio volto magro, energico, pallido, i miei capelli cortissimi, la mia voce rauca, la mia parlantina aggressiva intarsiata di frasi del gergo giuridico ispirano fiducia ai delinquenti che formano, per lo più, la nostra clientela. Ho l'aria quasi di un uomo; ma di un uomo che sia al tempo stesso una donna: di qui la fiducia, come in qualcuno che sia professionalmente agguerrito e nel tempo stesso abbia sentimenti, in certo modo, materni.

Ho lavorato fino all'una, poi sono andata a far colazione col mio socio, perché mio marito aveva anche lui una colazione d'affari. Quindi sono tornata allo studio e ho ripreso a lavorare. Ma alle quattro e mezzo, ora dell'apertura dei negozi, sono scattata quasi automaticamente dalla seggiola e sono uscita. Sono andata, due strade più in là, al negozio di pellicceria che avevo sognato quella notte, sono entrata come un bolide.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.